Il gender gap nelle materie scientifiche: un problema da affrontare

Un'analisi approfondita sul divario di genere nelle competenze STEM in Italia

Il divario di genere nelle competenze STEM

Nel 2023, il divario di genere nelle competenze matematiche e scientifiche in Italia rimane un tema di grande attualità. Secondo un report di “Openpolis”, le ragazze mostrano una preparazione inferiore rispetto ai ragazzi, con un gap che si attesta intorno al 7%. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle province del sud, dove la percentuale di ragazze che non raggiungono competenze numeriche sufficienti supera il 66%. È fondamentale analizzare le cause di questo divario e le possibili soluzioni per promuovere una maggiore inclusione femminile nei settori STEM.

Le province con il divario più ampio

Le province italiane di Varese, Como e Cremona si distinguono per avere il divario di genere più elevato, con differenze superiori agli 8 punti. In particolare, il report evidenzia come in provincia di Brescia oltre il 42% delle alunne di terza media non raggiunga competenze numeriche adeguate. Questo scenario preoccupante richiede un intervento mirato per garantire che le ragazze possano accedere a un’istruzione di qualità e sviluppare le loro potenzialità nelle materie scientifiche.

Competenze digitali e opportunità professionali

Nonostante le ragazze dimostrino competenze digitali superiori rispetto ai loro coetanei, la loro presenza nei percorsi scientifici rimane bassa. Solo il 16,8% delle laureate in informatica sono donne, un dato che mette in luce come gli stereotipi di genere influenzino le scelte professionali. Le donne che intraprendono studi in materie scientifiche spesso si laureano con voti più alti e in tempi più brevi, ma questo non si traduce in pari opportunità nel mondo del lavoro. Infatti, le donne con laurea in ingegneria o architettura hanno tassi di occupazione inferiori rispetto ai colleghi maschi.

La necessità di un cambiamento culturale

È evidente che il problema del gender gap nelle STEM non è solo una questione di competenze, ma anche di cultura. È necessario un cambiamento profondo che inizi dalle scuole, dove è fondamentale incoraggiare le ragazze a intraprendere percorsi di studio nelle materie scientifiche. Le istituzioni devono lavorare per abbattere i pregiudizi e promuovere modelli positivi, affinché le giovani possano vedere nella scienza e nella tecnologia non solo un’opzione, ma una vera opportunità di carriera. Solo così potremo sperare di colmare il divario di genere e valorizzare il talento femminile nel mondo della scienza.

Scritto da Redazione

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