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Un quadro preoccupante
Negli ultimi anni, la salute mentale dei giovani è diventata un tema di crescente preoccupazione. Secondo il Report Headway di Ambrosetti e Angelini Pharma, circa il 20% dei bambini e adolescenti in Italia affronta problemi di salute mentale durante il percorso scolastico. Questo dato è allarmante, soprattutto considerando che uno su cinque esprime ansia e infelicità per il futuro, spesso a causa di fattori come la solitudine e il bullismo. La situazione è ulteriormente complicata dall’eco-ansia, un fenomeno che colpisce il 45% dei giovani tra i 16 e i 25 anni.
Le conseguenze sui giovani
Le conseguenze di questa crisi sono gravi e tangibili. Il 10% degli abbandoni scolastici è attribuibile a disturbi della salute mentale, mentre il tasso di occupazione per le persone con gravi disagi mentali è solo del 40%. Questi dati evidenziano non solo un problema di salute, ma anche un impatto significativo sul futuro lavorativo e sociale dei giovani. È fondamentale che la società prenda coscienza di queste problematiche e agisca di conseguenza.
La mancanza di supporto adeguato
Un altro aspetto critico è la scarsità di supporto adeguato per i giovani che soffrono di disturbi mentali. In Italia, solo 1 giovane su 3 riceve un trattamento medico adeguato. Questo è in netto contrasto con la media europea, dove i programmi di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole sono più diffusi. La figura dello psicologo scolastico, ad esempio, è presente in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea, ma non in Italia, Romania e Turchia. È evidente che è necessario un cambiamento radicale nella nostra organizzazione e nelle risorse destinate a questi servizi.
Investire nella salute mentale
Attualmente, l’Italia investe solo il 3% delle sue risorse in progetti di salute mentale, posizionandosi terz’ultima in Europa. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento immediato. È essenziale che la legge sullo psicologo scolastico venga approvata per garantire un supporto adeguato a chi ne ha bisogno. I giovani sono pronti a parlare apertamente del loro malessere, ma è fondamentale che gli adulti li ascoltino e li prendano sul serio.